La diagnosi

Non esistono esami di laboratorio che permettano di fare diagnosi precoce di Malattia di Parkinson.

Una TAC cerebrale è necessaria per escludere altre patologie che pos- sono causare un parkinsonismo, come lesioni vascolari dei gangli della base, ematoma sub-durale, neoplasie, idrocefalo normoteso.

La RMN cerebrale può fornire ulteriori indicazioni utili nella diagnosi dif- ferenziale, specie nel caso dei Parkinsonismi Atipici (Degenerazione Cortico-Basale, Paralisi Sopranucleare Progressiva ed Atrofia Multisistemica).

La diagnosi della Malattia di Parkinson idiopatica è una diagnosi essenzialmente clinica, basata su un’attenta visita neurologica, volta alla ricerca dei sintomi principali, la storia clinica e la risposta alla terapia con levodopa

Occorrerà la presenza di bradicinesia, più almeno un altro sintomo cardine tra tremore a riposo, rigidità e instabilità posturale non legata ad alterazioni degli organi di senso.

Vi sono poi criteri che, se presenti (almeno 3), supportano la diagnosi: come l’inizio unilaterale della sintomatologia, la presenza di tremore a riposo, l’evoluzione dei sintomi, l’asimmetria persistente con lato di esordio più colpito, eccellente risposta alla levodopa, presenza di movimenti involontari coreici dopo levodopa e decorso clinico superio- re ai 10 anni.

Negli ultimi 20 anni vi è stato un miglioramento dell’accuratezza dia- gnostica in vita per la malattia di Parkinson, passando dal 25% di erro- ri diagnostici a solo il 10% nei centri specializzati per questa patologia. Attualmente è possibile effettuare la diagnosi solo quando compaiono i sintomi motori.

All’esordio della malattia il quadro clinico può essere sfumato o incom- pleto, per cui la diagnosi può risultare difficile.

Un criterio indispensabile per essere sicuri della diagnosi di Malattia di Parkinson idiopatico è valutare la risposta alla terapia con levodopa, che deve essere eccellente e continuativa nel tempo.

Purtroppo anche alcuni Parkinsonismi Atipici possono presentare un miglioramento dei sintomi nelle fasi iniziali di malattia e questo provo- ca errori diagnostici. È buona norma, quindi, rivalutare la diagnosi qua- lora compaiano sintomi o segni atipici per la Malattia di Parkinson.

Quali esami permettono di far diagnosi certa della Malattia di Parkinson?

L’esecuzione della SPECT (tomografia ad emissione di singoli fotoni) con l’uso di marcatori che si legano al recettore dopaminergico (sia a livello presinaptico, che a livello postsinaptico) è spesso dirimente per una corretta diagnosi.

Nella pratica clinica si è diffuso soprattutto l’esame con il marcatore pre-sinaptico (DAT-SPECT) che permette di sapere se le terminazioni nervose che producono dopamina sono normali o ridotte (come avvie- ne nella Malattia di Parkinson).

L’impiego della DAT-SPECT può risultare utile per differenziare il tremo- re della Malattia di Parkinson da un altro tipo di tremore, quale il tre- more essenziale ma anche per differenziare la Malattia di Parkinson dal Parkinsonismo iatrogeno (indotto da farmaci) e dal parkinsonismo vascolare.

Tuttavia la diagnosi in vita è solo presuntiva e la certezza che si tratti di un Parkinson idiopatico si può avere solo con l’autopsia (riscontro della presenza dei Corpi di Lewy nei neuroni dopaminergici della sostanza nera associata alla presenza di deplezione neuronale).