La Terapia Occupazionale diventa “Officine sinaptiche”

“Officine sinaptiche – hobby e passione diventano terapia”. Ricamare, dipingere, scolpire, costruire, decorare … le attività che ci piace fare e che implicano attenzione, estro ed abilità manuale possono contribuire al miglioramento della qualità della nostra vita.

L’iniziativa “Officine sinaptiche” nasce dai partecipanti all’ultimo corso di terapia occupazionale che si sono messi in gioco per mostrarci le loro passioni artistiche affinché potessero essere di spunto per altri: Gilberto Magosso, Rosanna Mara, Davide Corsetti, Lina Capasso, Daniela Farina, Alessia Basadonne e Maria Conflitti.

Il progetto prevede la ricerca di persone con Parkinson virtuose che già si dilettano in attività hobbistiche/artistiche. Abbiamo evoluto l’iniziale presentazione grafica delle varie attività svolte (che trovi qui sotto) in un format di Webinar interattivo intitolato appunto “Officine Sinaptiche”, trasmesso in diretta dalla piattaforma Wikiparky.tv tutti i Venerdì alle ore 18.

Se volete collegarvi la partecipazione è gratuita e potete leggere qui le istruzioni per il collegamento:  oppure se siete già iscritti al portale potete collegarvi direttamente al format dal seguente link.

Si ringrazia Rita che mostrandomi le sue opere, realizzate mentre era presso Villa Esperia dove stava seguendo, come me, un programma residenziale riabilitativo specifico per il Parkinson, è stata “musa ispiratrice” e stimolo per questo progetto. Giulio Maldacea

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di Rosanna Mara – Cerveteri (RM)

“Fare questo puzzle mi è servito per stimolare l’uso delle dita della mani, schematizzare la figura nella mia mente, tenendo quest’ultima impegnata e libera da pensieri; mi son sentita molto soddisfatta per averlo completato.”

Tempo di realizzazione: 2-3 h/al giorno per 20 giorni.

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di Alessia Basadonne – Pavia

Per me i Mandâla sono terapeutici, mi furono prescritti da una Neurologa, in associazione a terapie specifiche, per il controllo del dolore Neuropatico. Quando inizio a colorare, mi lascio guidare dalla mia immaginazione e coloro, coloro, scegliendo le tonalità di colore che lo stato d’animo del momento mi suggerisce, partendo dal centro del disegno per poi arrivare all’esterno. Ogni Mandâla, per me, è vivo ed unico, mi libera la mente e fa bene al mio cuore. Alcuni, ai quali sono particolarmente affezionata, li ho incorniciati ed appesi alle pareti di casa.

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di Rita Rivelli – Alessandria

“Quando Barbara mi ha spiegato come si faceva, ho capito che si potevano usare non solo i pastelli, ma anche carta e stoffa colorata, e anche la lana e il filo, o la pasta e il riso. Ho provato e mi è “uscita” la prima opera, un po’ storta e un po’ dritta: l’ho intitolata “L’ ALBERO” e l’ho anche firmata. I miei figli erano entusiasti, le bambine anche, e tutti quelli a cui l’ho fatto vedere mi facevano i complimenti e mi dicevano che ero brava a disegnare.”

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di Lorena Briozzo – Pietra Ligure (SV)

“Quando prendo in mano l’uncinetto e il filato mi immergo in un mondo tutto mio, tengo fuori i pensieri negativi, non penso alla mano e al piede “tremolotti”.

Ogni volta che termino un lavoretto sono soddisfatta, l’insieme delle tinte che adopero mi riempiono gli occhi di gioia, colorando la mia giornata e anche quella di chi mi circonda.”

 

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di Gilberto Magosso – Rovigo

“Il volo degli uccelli ha sempre affascinato l’uomo.
Per noi umani, sfuggire alla legge di Newton e librarsi nell’aria ci è precluso, ma può succedere invece in un’altra realtà, quella dei sogni.
I fortunati che nel sogno volano, affermano di provare una gioia profonda.
Anche se non possiamo volare con le nostre forze, però possiamo realizzare un manufatto in grado di muovere le ali in una parvenza di volo.
Già ci basta, lo guarderemo conquistati ed un sorriso di bambino ci adornerà il volto.”

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di Carmela Capasso – Napoli

“Salve, sono Lina Capasso, 52 anni, orgogliosamente napoletana e parkinsoniana da 6 anni.
Sono felice di condividere con voi la tecnica del decoupage !”


Tratto da: https://sstefano.it/parkinson-e-arte-terapia

Un recente studio scientifico conferma l’efficacia dell’arte terapia nel trattamento dei sintomi del Parkinson.

Numerosi studi clinici, suggeriscono come l’esperienza artistica possa essere utilizzata per migliorare il benessere fisico e mentale di pazienti affetti da diverse patologie neuropsichiatriche, come depressione, dolore cronico, demenza, e disturbo da stress post-traumatico.

Alberto Cucca, Neurologo Villa Margherita
Alberto Cucca, Neurologo Villa Margherita

“In un recente studio esplorativo condotto dal nostro team di ricerca presso la New York University abbiamo osservato significativi miglioramenti in diversi sintomi clinici della malattia di Parkinson con un intervento di riabilitazione basato su 20 sedute di arte terapia, spiega il dottor Alberto Cucca, neurologo specializzato nei disordini del movimento, attualmente consulente clinico presso il dipartimento di medicina riabilitativa del Fresco Parkinson Center di Villa Margherita, Santo Stefano Riabilitazione. Sulla base delle “nostre analisi preliminari – continua – le funzioni percettive di questi pazienti – ossia quelle funzioni che consentono loro di visualizzare e percepire correttamente l’ambiente circostante – sembrano beneficiare in modo significativo dall’arte terapia. A tali cambiamenti si associa peraltro una attivazione di aree cerebrali deputate al processamento dell’informazione visiva evidenziabile con una indagine di imaging cerebrale nota come risonanza magnetica funzionale”.

In effetti, dal punto di vista strettamente neurofisiologicola creazione di opere d’arte presuppone il ricorso sistematico a sofisticate funzioni elaborate dal nostro cervello come ad esempio la percezione delle proporzioni spaziali e delle distanze, il senso del movimento, le variazioni di colore e contrasto o il riconoscimento delle forme.

“Pensiamo ad esempio alla nostra capacità di percepire il senso di profondità in un dipinto che di fatto è bidimensionale – afferma il dottor Cucca – o ancora alla capacità di identificare immediatamente la direzione del movimento di un’opera scultorea che è, per sua natura, immobile”.

È dunque possibile che i miglioramenti osservati nelle funzioni percettive dei nostri pazienti siano attribuibili proprio al ricorso a tali funzioni cerebrali. In parallelo a tali miglioramenti, anche la funzione motoria dei nostri pazienti sembra inoltre migliorare sensibilmente.

“Partendo da tali incoraggianti risultati abbiamo voluto sviluppare ulteriormente questa linea di ricerca mettendo a punto lo studio ARS-PD presso il Fresco Parkinson Center di Villa Margherita – conclude -. La fase iniziale dello studio è cominciata lo scorso settembre e contiamo di terminarla in primavera 2021. Sinora abbiamo ricevuto riscontri molto positivi da parte dei pazienti che hanno partecipato allo studio. Questo progetto di ricerca, unico nel suo genere, prevede la collaborazione tra professionisti di diverso background accademico, tra cui bioingegneri, fisioterapisti, fisiatri, neurologi e, naturalmente, artisti. Sono orgoglioso di poter contare sulle eccellenti capacità professionali di un team di ricercatori giovani e motivati come quelli del Fresco Parkinson Center di Villa Margherita. Il successo di questa iniziativa è l’ennesima dimostrazione dell’importanza del lavoro di squadra, anche – e direi forse soprattutto – nell’ambito della ricerca clinica”.

Il contenuto emotivo legato alla creazione artistica è un elemento importante nello studio in corso, un aspetto legato alla risposta individuale della persona che attraverso l’arte aumenta anche la consapevolezza di sè e la percezione delle proprie emozioni.

Tratto da: https://sstefano.it/parkinson-e-arte-terapia


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